9 Marzo 2020 – EMERGENZA CORONAVIRUS
Da un giorno all’altro siamo passati dalla travolgente frenesia della vita a cui eravamo abituati, alla sospensione di tutte o gran parte delle nostre abitudini e sicurezze. Le corse tra ufficio e casa, gli appuntamenti e gli incontri di lavoro, le uscite con gli amici, le gite fuori porta improvvisate, tutto è stato necessariamente congelato fino a nuovo avviso.
Ci siamo ritrovati catapultati a fluttuare incerti in una nuova dimensione che racchiude tutto ciò, ma in un unico ambiente (casa) e con un unico alleato (internet). Le gite fuori porta si sono trasformate in tour virtuali di città, musei e giardini, gli aperitivi con le amiche o il cin cin per festeggiare un compleanno li abbiamo fatti attraverso lo schermo di uno smartphone, le riunioni e gli incontri di lavoro sono diventati telefonate e videocall, e le corse nel traffico verso l’ufficio si sono ridotte all’alzarsi dal divano per mettersi al pc al tavolo della cucina.
Era già qualche settimana che le notizie preoccupanti che sentivamo alla TV, alla radio, e che leggevamo sui giornali ci impensierivano, e noi di ViceVersaGroup ci eravamo chieste quanto ciò che stava succedendo avrebbe impattato sul nostro lavoro, come sarebbe evoluta la situazione, e in che modo avremmo potuto adattarci al cambiamento. L’emergenza è arrivata e ci ha colpito, sono stati giorni e settimane difficili e dolorosi sotto tanti punti di vista.
A distanza di un paio di mesi dall’inizio di questa “nuova normalità” vorrei però concentrarmi su due aspetti positivi che hanno interessato la nostra realtà e che hanno attirato la mia attenzione: quello organizzativo e quello umano.
Fin dall’inizio siamo state estremamente agili nell’organizzarci e coordinarci grazie alla nostra consolidata metodologia di lavoro che, avvalendosi del cloud, ci consente di lavorare e gestire contatti, richieste e progetti anche da remoto.
Questo ci ha consentito di evitare le complicazioni e i disagi legati al doversi attivare in fretta e furia per stare al passo con le nuove, “forzate”, modalità di lavoro da remoto. La comunicazione con i nostri collaboratori, traduttori professionisti con cui abbiamo un rapporto fidelizzato e con i quali ci relazioniamo principalmente via email o telefono, è rimasta invariata, e abbiamo potuto così continuare a garantire un servizio curato e di qualità, quasi come se nulla fosse cambiato.
Anche se qualcosa inevitabilmente è cambiato, e questo mi porta al secondo aspetto positivo che ho notato e che mi ha colpita. In un momento in cui ci siamo sentiti emotivamente disorientati e abbattuti, sono state molte le manifestazioni di affetto e di genuino interessamento che abbiamo ricevuto dai nostri collaboratori, partner e clienti, che abbiamo apprezzato immensamente. Sono state un’inaspettata carezza virtuale, che ci ha scaldato il cuore.
Anche la vita d’ufficio fra colleghe si è spostata dalla spensierata chiacchierata durante la pausa caffè, a un “ti penso” carico di nostalgia, mentre il caffè lo bevo da sola nella mia cucina.
Ho visto emergere questi due aspetti ora, in questa situazione di emergenza e difficoltà, ma non sono nati così dal nulla, hanno radici ben più profonde. Sono il frutto della storia di ViceVersaGroup e di ciò che ci contraddistingue e su cui abbiamo sempre investito: lavorare tanto, e bene, ma trovando anche il tempo per sorridere e condividere momenti per creare e coltivare rapporti di fiducia reciproca, che diventano uno dei punti di forza che ci rendono orgogliosi.
In sintesi: Distanti ma Connessi. E in attesa di poter riprendere anche gli importanti contatti sociali dal vivo.
Flavia